Analisi economica mediazione civile 2018

12 Aprile, 2019

Analisi economica mediazione civile 2018: i risultati

Il Centro Studi dell’ASS.I.O.M. – Associazione Italiana degli Organismi di Mediazione – ha elaborato l’analisi economica della mediazione civile 2018 sulla scorta delle statistiche per l’anno scorso appena pubblicate dalla Direzione Generale di Statistica del Ministero della Giustizia. Ecco i risultati.

Analisi economica mediazione civile 2018: in evidenza i vantaggi

Il documento proposto evidenzia le principali peculiarità della mediazione civile e i suoi positivi riverberi. In particolare, si evince il suo forte deterrente deflattivo delle controversie che rappresenta, contemporaneamente, un’importante opportunità di guadagno per centinaia di organismi di mediazione nonché per lo Stato.

Analisi economica mediazione civile 2018: mancato avvio della procedura

Un dato interessante emerge dal confronto tra il numero delle istanze di mediazione depositate e le iscrizioni di cause nei tribunali con i codici che ricadono nell’ambito della mediazione obbligatoria e volontaria (slide n. 3).

Dal confronto si evidenzia che, nel 2018, a fronte di 200.831 cause iscritte al ruolo nelle materie per cui è obbligatorio effettuare il tentativo di mediazione, sono state depositate solo 151.923 istanze di mediazione, con una differenza di ben 48.908 cause iscritte senza avviare il preventivo tentativo obbligatorio di mediazione! Dato, questo, che già si è registrato negli anni precedenti tranne che nel 2015.

Analisi economica mediazione civile 2018: mancato incasso dello Stato

Un altro dato di notevole portata è rappresentato dal mancato introito da parte dello Stato conseguente alla omessa sanzione per mancata mediazione senza giustificato motivo (art. 8, comma 4 bis del d.lgs 28/2010). Solo in riferimento al 2018 infatti, lo Stato ha perso circa 29,450.000 Euro. Il Centro Studi ASS.I.O.M. tiene a precisare che il dato è approssimativo per difetto visto che non esistono dati ufficiali completi. Il risultato è stato ottenuto moltiplicando la somma delle procedure in cui la parte era assente (75.354) e delle mediazioni non avviate nello scorso anno (48.908) con l’importo del contributo unificato (237,00 Euro).

La considerazione proposta è che questo dato registra un riflesso negativo sulla finalità deflattiva di interesse pubblico sottesa al procedimento della mediazione obbligatoria.

Analisi economica mediazione civile 2018: altri risultati

L’analisi condotta da ASS.I.O.M. evidenzia ulteriori risultati positivi. Innanzitutto l’incremento del numero delle adesioni alla procedura di mediazione e prosecuzione oltre il primo incontro. Risultato, questo, che lascia presagire un profondo cambiamento culturale nei confronti dell’istituto. In secondo luogo viene segnalato il notevole risparmio dello Stato grazie alla mediazione civile e il conseguente introito. In ultima analisi si segnalano i vantaggi per le parti, per gli avvocati che assistono le parti in mediazione e il preludio all’estensione delle materie obbligatorie di cui ASS.I.O.M. si è fatta già portavoce.

(a cura di) Avv. Giovanni Giangreco Marotta – Presidente ASS.I.O.M. – Associazione Italiana degli Organismi di Mediazione

L’articolo completo è disponibile sul sito di Studio Cataldi e il dettaglio dell’analisi econoAnalisi economica della mediazione civile 2018 dal sito dell’ASS.I.O.M.

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